VERONA

La città dal 2000 è entrata a far parte della patrimonio mondiale dell’Unesco innanzitutto per la sua struttura urbana e per la sua architettura ed inoltre le mura della città rappresentano in modo eccezionale il concetto della città fortificata in più tappe. Infatti si possono distinguere tre cinte murarie: quella romana nel I secolo a.C, quella comunale XII secolo e quella di Cangrande (signore di Verona della famiglia degli Scaligeri dal 1308 al 1311) del XIV secolo.

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Gli edifici costruiti in epoca romana, visibili in superfice, sono di notevole bellezza; primo fra tutti è l’arena divenuta icona della città. Questo edificio è uno dei grandi fabbricati che caratterizzano l’architettura ludica romana. Spostandosi sulla riva sinistra dell’Adige sorge il teatro edificato nel I secolo d.C.  Dalle terrazze situate dietro questo edificio sì può vedere una notevole panorama del centro storico della città.

Il centro è uno splendido esempio di città che si è sviluppata progressivamente ed ininterrottamente durante duemila anni, integrando elementi artistici di altissima qualità dei diversi periodi che si sono succeduti. I palazzi del centro storico sono famosi per gli affreschi dipinti sulle pareti degli edifici.

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Piazza delle Erbe è la piazza più antica di Verona, e sorge sopra l’area del foro romano. La torre dei Lamberti, che svetta nella piazza delle Erbe, è una torre medioevale di Verona e nel 1140, in piena età comunale, fu eletta a torre civica.

Nella città sono presenti musei come il museo Maffeiano, contenete la raccolta di letteratura tenuta dall’illustre letterato veronese, oppure il museo civico di Verona allestito a Castelvecchio. Tra i vari palazzi nobiliari medievali della città il più importante tra tutti, per nomea e storia, è la casa di Giulietta situata in via Capello nel centro cittadino. L’edificio è stato reso immortale dal noto scrittore inglese Wiliam Shakespeare grazie alla tragedia Romeo e Giulietta ambientata principalmente in quel palazzo. La vicenda è diventata così famosa da essere riconosciuta come la storia d’amore per antonomasia rendendo la stessa città di Verona città dell’amore.

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VERONA

LA STORIA

La città di Verona trae le sue origini da un piccolo nucleo abitativo sul colle San Pietro situato sopra l’ansa del fiume Adige. L’insediamento, risalente al Neolitico, era abitato principalmente da popolazioni di origine Veneta. Nel 174 a.C., dopo la colonizzazione del Veneto da parte dei Romani, i cittadini di Verona iniziarono a costruire la città all’interno dell’ansa del fiume Adige. Durante tutto il I secolo d.C. la città crebbe e presto raggiunse l’apice della grandezza e dello splendore con l’ultima grande opera di epoca imperiale, l’Arena, edificata poiché la città aveva bisogno di un luogo di ritrovo in cui la popolazione della città potesse svagarsi.

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La storia della città nell’alto medioevo ebbe un lungo periodo buio in cui l’unico barlume di prestigio avvenne durante la dominazione Longobarda, infatti, Verona fu la prima capitale del regno dal 560 al 571 d.C.. La città divenne, nella prima metà del dodicesimo secolo, libero Comune. Il potere di questa, durante il periodo comunale, venne retto da un’oligarchia di aristocratici, clero e ricchi mercanti. Al tramonto delle libertà comunali, dopo la breve parentesi della signoria di Ezzelino da Romano, seguì il periodo in cui il potere era tenuto dalla potente famiglia degli Scaligeri, il cui dominio iniziò nel 1263 per oltre 120 anni. La famiglia Dalla Scala utilizzò ogni mezzo per giungere al potere, ma una volta al governo procurò alla città un lungo periodo di prosperità economica rendendo Verona un’importante centro culturale italiano. Con la sconfitta di Antonio della Scala da parte dei Visconti, i signori di Milano, iniziò nel 1387 il breve periodo della dominazione lombarda, terminato nel 1405 quando la città chiese liberamente di far parte dei domini della repubblica veneta. Grazie al dominio di Venezia, la città, conobbe un nuovo periodo di pace che durò tre secoli portando prosperità a Verona.

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Il periodo di pace della città finì bruscamente all’inizio del settecento con lo scoppio delle ostilità tra Francia e Austria. Infatti dal primo maggio del 1796 Verona subì l’occupazione delle truppe di Napoleone. I Francesi tennero la città fino alla disfatta del suo impero francese sancito dal congresso di Vienna nel 1815.

Verona passò sotto al dominio austriaco che, a differenza dei Francesi, diedero un forte impulso all’economia della regione e resero la città di Verona un’importante piazzaforte militare del nord-est d’Italia. Il dominio austriaco con l’entrata dei bersaglieri in città, il 21 ottobre 1866 Verona è italiana.

MANTOVA

Il 2 aprile 1707 inizia il dominio austriaco, guidato prima da Maria Teresa d’Austria e poi dal figlio Giuseppe ll, sotto il quale Mantova vide l’abolizione di ordini religiosi e la sucessiva trasformazione di conventi e monasteri in caserme. Sotto l’Austria infatti Mantova mantenne una funzione principalmente militare. Maria Teresa d’Austria stimolò inoltre l’istruzione avviando una serie di riforme con le quale istituì la scuola primaria obbligatoria.
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La città venne conquistata da Napoleone Bonaparte il 2 febbraio 1797 dopo un assedio durato quasi otto mesi e la città venne annessa alla Repubblica Cisalpina; Mantova venne poco dopo riconquistata dagli austriaci che la tennero fino alla fine della guerra che si concluse con la vittoria francese nel 1801 (fra le clausole firmate nella resa austriaca c’era l’annessione di Mantova alla Repubblica Cisalpina).
Dopo il Congresso di Vienna (1815) la città tornò sotto al dominio austriaco che ne fece una roccaforte militare stanziandoci molti uomini. Ciò contribuì il manifestarsi di ideali d’indipendenza, tali da indurre l’Austria a dichiarare, nell’aprile del 1848, lo stato d’assedio per la città. Dopo la terza guerra d’indipendenza grazie al plebiscito del 21 ottobre 1866 Mantova entrò ufficialmente a far parte del Regno d’Italia. La città subì una profonda trasformazione urbanistica che da roccaforte militare la portò ad ampliarsi territorialmente con vari cambiamenti tra i quali, ad esempio, il sistema tranviario.
Parte seconda